NIENTE AGHI PER SUTURARE IL CUOIO CAPELLUTO DEI BIMBI! di Fabio De Iaco, Responsabile Pronto Soccorso Imperia

La banale sutura di una ferita in un bambino è uno degli eventi più comuni in Pronto Soccorso, ma anche più paralizzanti per il flusso di lavoro: il nostro paziente diventa un puma inferocito, e bloccarlo per la durata della procedura (cercando anche di non fare scempi) ci occupa in tanti e per un bel pezzo. Di etica e tecnica della sedazione procedurale nel paziente pediatrico parleremo in future occasioni (è un tema fondamentale!): per ora affrontiamo solo una parte del problema, occupandoci di ferite del cuoio capelluto.

Siamo tutti d’ accordo: evitare procedure cruente, dolorose e stressanti per i nostri piccoli pazienti dovrebbe essere imperativo. Nel caso delle ferite del cuoio capelluto questa possibilità è a immediata portata di mano: niente punti, annodiamo i capelli!

 

Un po’ d’ordine. Vediamo la procedura passo passo:

1)      Pulite la ferita come sempre

2)      Non eseguite anestesia

3)      Selezionate alcuni (dipende dalla lunghezza della ferita) ciuffetti di capelli contrapposti, sui due lati della ferita

4)      Incrociateli al di sopra della ferita, eseguite un secondo giro dei ciuffetti, e fate colare alcune gocce di colla sull’ incrocio così ottenuto

5)      Salutate il bimbo, che è libero di andare

 

 

  

 

Spiegate ai genitori che per un paio di giorni non dovranno bagnare la ferita (non per la solita settimana!) e che la colla pian piano sparirà da sola (se proprio la ciocca di capelli che così si ottiene dovesse infastidire, la si può tagliare dopo circa otto giorni).

 

Come vedete, la procedura è semplicissima, ed è stupefacente quanto funzioni (molto meglio delle suture classiche).

Non è un’ invenzione recente: la prima descrizione di ferite del cuoio capelluto riparate con i capelli annodati risale al 1981. La tecnica com’ è descritta oggi (in particolare con l’ aiuto della colla) risale al 2002: in uno studio in doppio cieco è stato dimostrato come essa sia significativamente vantaggiosa per quanto riguarda dolorosità, rapidità, esito cicatriziale, complicanze in genere. Successivamente gli stessi Autori (di Singapore) hanno anche dimostrato come sia più economica delle suture convenzionali, e nel 2008 hanno fatto eseguire la stessa tecnica direttamente dagli infermieri al triage, evidenziando come non ci sia alcuna differenza di efficacia tra la procedura eseguita da medici o infermieri.

 

L’ unica obiezione che viene posta riguarda ferite particolarmente lunghe: affiancando di fatto solo gli strati cutanei più superficiali, è possibile che, su ampie superfici, favorisca la formazione di ematomi sottostanti. Inoltre la sutura con i capelli non ha capacità di emostasi, e va evitata pertanto su ferite attivamente sanguinanti.

 

 

 

 

  

Di fatto, chi scrive la usa da tempo sulle banali ferite dei bambini (le foto non sono bellissime, ma sono fatte con un telefonino): nessuna complicanza segnalata, grande soddisfazione dei genitori ma soprattutto dei bambini (non gli pare vero!), ed anche sollievo per le orecchie ed i nervi degli operatori del Pronto Soccorso, che non sono costretti a controllare piccoli puma inferociti.

Attenzione: la colla non va applicata direttamente con il tamponcino, ma fatta gocciolare, in modo da evitare “piastroni” di capelli. Inoltre, per essere più precisi, per maneggiare i ciuffetti di capelli conviene usare le pinze, non le dita.

Se volete provarci, dovete solo augurarvi che i vostri bimbi non siano rasati come skin heads!


Fabio De Iaco, Direttore responsabile UOS Pronto Soccorso di Imperia, ASL 1 "Imperiese". Fonti: 1) Ong M E et al: A randomized controlled trial comparing the Hair Apposition Technique with tissue glue to standard suturing in scalp lacerations (HAT study). Ann Emerg Med, 2002 July, 40:1. 2) Ong M E et al: Hair apposition technique for scalp laceration repair: a randomized controlled trial comparing physicians and nurses (HAT 2 study). Am J Emerg Med, 2008 May, 26(4), 433-8.

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(Dedicated to the Wise-Man R.SJV) 

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