L'ACEP DEFINISCE IL BOARDED PATIENT: DI ATTESA SI SOFFRE E SI MUORE. Gemma C Morabito, MD - Editor in-chief MedEmIt - PS di Roma
	Pubblicato dall’ACEP  un Policy Statement che stabilisce la definizione di paziente “boarded”, ovvero in attesa di posto letto.  Ecco la traduzione del documento e i punti essenziali.
	Molti dipartimenti d’emergenza sperimentano un affollamento critico e un impiego notevole delle risorse dell’emergenza che intralciano e ostacolano la qualità delle cure compromettendo la sicurezza dei pazienti (Chalfin DB, Trzeciak S, Likourezos A, et al. Impact of delayed transfer of critically ill patients from the emergency department to the intensive care unit. Crit Care Med. 2007; 35(6):1477-1483).    
	Per far si che i DEA continuino a fornire cure qualitativamente adeguate e l’accesso a tali cure, l’ACEP crede che un “paziente boarded” sia definito come un paziente che rimane in DEA perché ancora non è stato trasferito nel reparto  dopo che è stata posta indicazione a ricovero.  
	La causa principale di affollamento è il fenomeno del boarding: la pratica di far rimanere i pazienti nel DEA dopo che è posta indicazione a ricovero in Ospedale, perché i letti non sono disponibili. Questa pratica spesso provoca una serie di problemi, compreso il rifiuto di accettare ambulanze, il prolungamento dell’attesa dei pazienti da visitare, e l’aumento di sofferenze per coloro che aspettano per ore sulle barelle nei corridoi del DEA (alle volte giorni). Questo comporta non solo le loro cure e comfort, ma anche il lavoro primario dello staff del DEA che si deve occupare dei pazienti del Pronto Soccorso. Quando i DEA sono sopraffatti, la loro capacità di rispondere all’emergenze e ai disastri posso anche essere compromesse. 
	La riduzione dei tempi di stazionamento nel DEA per i pazienti nei quali la decisione di “ricoverare” è stata presa  può migliorare l’accesso alle cure e la qualità delle stese. L’ACEP è d’accordo con le delibere del National Quality Forum che sottolineano l’importanza di analizzare il tempo medio dalla decisione di ricoverare e il trasferimento nei reparti per i pazienti per i quali si è deciso il ricovero.
	Un punto dell’affollamento in Pronto Soccorso comprende la percentuale e la lunghezza del tempo che i pazienti aspettano nel DEA dopo la decisione di ricoverare. Gli studi hanno dimostrato che il paziente in attesa di posto letto nel DEA può portare ad un aumento dei tempi di ricovero in ospedale rispetto a un trasferimento rapido in reparto. Ridurre questo tempo è in grado potenzialmente di migliorare l’accesso a cure specifiche per la condizione del soggetto e aumentare la capacità delle unità operative di fornire cure ulteriori  (NQF: National Voluntary Consensus Standards for Emergency Care – Phase II:Hospital-based Emergency Care Measures, June 2008).
Gemma C Morabito, Dirigente medico Pronto Soccorso AO sant’Andrea di Roma, Editor-in-chief MedEmIt. 1) https://www.acep.org/Content.aspx?id=75791; 2) United States General Accounting Office GAO. Hospital Emergency Departments: crowded conditions vary among hospitals and communities. 2003; GAO-03-460; 3) Krochmal P, Riley TA. Increased health care costs associated with ED overcrowding. Am J Emerg Med. 1994;12:265-266; 4) Nawar ED, Niska RW, Xu J. National Hospital Ambulatory Medicare Care Survey: 2005 emergency department summary. Adv Data. 2007; (386):1-32.
(Dedicated to the Wise-Man R.SJV)
	
	 "I am working hard, I am carefully preparing my next error"  - "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore"
Bertolt Brecht
	 SEGUICI ANCHE SU... 
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
MedEmIt ti aiuta? Aiuta MedEmIt!!!
Aiutaci a mantenere questo Sito. Dai quello che puoi! Siamo tanti e con pochi euro da tutti riusciremo a farlo!
	
Fai la tua DONAZIONE in modo sicuro online tramite Pay Pal o Carta di credito (clicca sul pulsante "donazione")
o in Banca tramite IBAN
IT 56 T 05390 03000 000000091682
Banca popolare dell’Etruria e del Lazio - Agenzia 1, Perugia - Intestato a “Medicina d’Emergenza Italia – MedEmIt”

