HAI MAI FATTO UNA DIAGNOSI DI MALATTIA INFIAMMATORIA PELVICA IN PS?
Ti sei mai posto il problema che la tua giovane paziente con dolore in fossa iliaca abbia una malattia infiammatoria pelvica (PID) e non un’appendicite acuta? Se non lo hai mai fatto, bisogna che ci ricordiamo qualcosa insieme. Nelle donne in età fertile, infatti, spesso è difficile distinguere le due entità. La presentazione della PID, flogosi che origina dall’utero, dall’ovaio destro o dalle tube di Falloppio, infatti molto simile all’appendicite acuta dato che questi organi e l’appendice sono molto vicini.
Il problema non riguarda solo te. In una vecchia ricerca epidemiologica (precedente l’avvento della TC usata negli TS come metodo per la diagnosi di appendicite) ben il 60% delle giovani tra i 15 e i 25 ani aveva una laparotomie negativa, in confronto al 20% in quelle eseguite in donne tra 36 e 45 anni. La diagnosi precoce di appendicite è estremamente importante, perché un ritardo può portare a perforazione appendicolare con aumento della percentuale di infezioni della ferita e ascesi intraddominali. Inoltre, un rischio aumentato di 5 volte di infertilità tubarica.
Che dice la letteratura? I risultati sono contrastanti. Alcuni elementi indicati come suggestivi di una o l’altra patologia (, anoressia e dolore oltre il 14 giorno dopo il ciclo mestruale, per l’appendicite; perdite vaginali, sintomi urinari, pregresse PID, dolorabilità al di fuori della FID, dolore alla mobilizzazione cervicale e anomalie all’analisi delle urine, per la PID) on sono conclusivi e i medici si possono trovare in difficoltà. Studi costosi come la TC la RMN e la laparoscopia sono spesso necessarie per molte pazienti.
In uno studio relativamente recente gli autori hanno cercato di elaborare una regola clinica per aiutare la diagnosi differenziale in questo ambito. Hanno rivisto le cartelle cliniche di 4 anni di donne in età fertile venute in PS con dolore addominale e la cui diagnosi finale era appendicite o PID. L’elaborazione dei dati al fine di produrre una regola identificava come fattori a favore della PID: 1) l’assenza di migrazione del dolore, 2) la dolorabilità bilaterale addominale, e 3) l’assenza di nausea e vomito. La “prediction rule” elaborata era in grado di escludere l’appendicite con una sensibilità del 99% quando la donna era classificata a basso rischio per la presenza di questi 3 fattori.
Lo studio è tutt’altro che conclusivo e richiama alla necessitò di ulteriori ricerche. A noi basta che qualcuno si ponga il problema di non aver mai preso in considerazione una PID nella propria diagnosi differenziale.
Koji Morishita ET AL. Clinical prediction rule to distinguish pelvic inflammatory disease from acute appendicitis in women of childbearing age. American Journal of Emergency Medicine (2007) 25, 152 – 157
(Dedicated to the Wise-Man R.SJV)

Bertolt Brecht
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