FRATTURA DELL'ANCA NELL'ANZIANO - Linee Guida della SIGN (Scottish Intercollegiate Guidelines Network) - di Gianluca Pedroli, MD - DEA Humanitas Gavazzeni – Bergamo

 

IL MANAGEMENT DELLA FRATTURA DEL FEMORE NELL’ANZIANO

(APPROCCIO METODOLOGICO E PROCEDURALE NEL DEA) -  

 

 

Sulla base delle Linee Guida della SIGN (Scottish Intercollegiate Guidelines Network), si vuole cercare di trovare degli spunti metodologici e procedurali che possano essere di utilità quotidiana nei nostri Pronto Soccorso, nella gestione delle fratture del bacino nell’anziano.

 

Come noto la frattura del bacino, ed in particolare del collo del femore, è tipica dei pazienti geriatrici. Per gran parte di questi, una simile evenienza rappresenta la perdita di una mobilità articolare compatibile con una qualità di vita accettabile. Inoltre la tipologia di pazienti, spesso pregni di numerose comorbidità, rende la frattura del bacino una condizione potenzialmente invalidante e/o mortale se ascritta a cofattore complicante lo stato di salute del paziente geriatrico.

 

Le linee Guida sono tratte dal SIGN 111, aggiornamento delle precedenti linee guida (15 – 1997 e 56 - 2002).

 

Non ci si addentrerà nel campo dell’interventistica e del management pre e post operatorio, di non nostra pertinenza, ma ci si occuperà semplicemente di ribadire quei pochi dettami da osservare in un DEA affinché il lavoro svolto da noi medici di Pronto Soccorso possa aiutare ad offrire il meglio al paziente con frattura di bacino e porlo nelle migliori condizioni per affrontare i trattamenti eventualmente proposti dai colleghi traumatologi, ovviamente cercando di prendere spunto dal SIGN 111 per migliorare, qualora ce ne fosse necessità, il nostro operato.

 

Come spesso i sistemi di qualità ci impongono (JCI ad esempio), fondamentale è approcciarsi al Paziente con frattura di bacino al fine di acquisire il maggior numero di informazioni, siano esse legate alla dinamica del trauma o alla comorbidità presente e se necessario, data la non infrequente presenza di patologie correlate a deficit cognitivi, rivolgersi agli astanti e/o ai parenti affinché si possa avere un quadro chiaro e il più possibile completo del caso a noi affidato e quindi indagarlo nella sua completezza per circostanziarlo in maniera puntuale (una caduta accidentale spesso sottende, soprattutto nell’anziano, ad altre cause come ad esempio aritmie cardiache e/o accidenti cerebro-vascolari).

 

Dopo aver proceduto a raccogliere quante più informazioni possibili e nel più breve tempo possibile è mandatorio, prima di specificare e quantificare con eventuali metodiche di indagine il danno, approcciarsi al malato con la finalità di sollevarlo dal dolore. La terapia andrebbe confezionata a misura del Paziente, preferendo spesso una terapia antalgica a base di oppiacei, qualora il Paziente non fosse già stato sottoposto a terapia antalgica da parte del personale medico presente all’accesso in PS.

 

 

E’ importante comunque, in ogni Pronto Soccorso che accoglie un Paziente con sospetta frattura del bacino e/o del collo del femore, monitorare sempre e costantemente alcuni parametri quantitativi e qualitativi.

 

Per comodità linguistica e per necessità di conformità terminologica, si suggerisce la seguente suddivisione:

 

 

 

        ASSESSMENT

 

  1. Pressione arteriosa
  2. Idratazione
  3. Monitorare il bilancio idrico
  4. Dolore
  5. Temperatura
  6. Continenza
  7. Stato di coscienza

 

 

        IMMEDIATE MANAGEMENT

 

  1. Usare una superficie morbida per proteggere il sacro e il tallone dalla compressione secondaria alla frattura del collo del femore omolaterale o dell’emibacino.
  2. Mantenere il paziente in condizioni di temperatura corporea stabili e possibilmente adeguate.
  3. Somministrare oppiacei per il dolore e assecondare il paziente nel cambio posturale, ove possibile, al fine di dargli giovamento.
  4. Valutare e correggere eventuali squilibri idro-elettrolitici, previa presa visione di un emogas venoso estemporaneo, nelle more degli esami ematochimici inviati al laboratorio analisi.

 

 Recensione di Gianluca Pedroli, dirigente medico DEA Humanitas Gavazzeni – Bergamo

 

Managemnet of Hip Fracture in older People SIGN Guideline 2009.pdf (514,5 kB)

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