QUALE ANALGESICO NEI BAMBINI CON FRATTURA? di Valeria Tromba, MD - Ped Urgenza Policlinico Umb I° di Roma

 

PARACETAMOLO versus IBUPROFENE NEL CONTROLLO DEL DOLORE DA FRATTURA DEGLI ARTI IN PEDIATRIA - 

 

Le fratture degli arti sono piuttosto frequenti in età pediatrica e le sedi più comunemente interessate sono radio ed ulna. Si stima che il rischio di incorrere in una frattura degli arti durante l’infanzia vari dal 18 al 30%.

 

Ci sono pochissime informazioni circa l’esperienza “dolore” del bambino che subisce una frattura. Uno studio retrospettivo suggerisce che tale dolore raggiunga l’acme nelle prime 48 ore, per cui è opportuno che una adeguata terapia analgesica venga effettuata per almeno 2-3 giorni, ma tutti i dati riguardanti l’intensità del dolore sono di solito forniti dai genitori e non dal bambino.

 

Sia il paracetamolo che l’ibuprofene sono  utilizzati frequentemente nella gestione del dolore in età pediatrica, e  numerosi  lavori  hanno messo a confronto l’efficacia dei due farmaci, peraltro con risultati discordanti.  L’ibuprofene sembra essere più efficace del paracetamolo nei traumi muscolo-scheletrici e nel controllo del dolore post-chirurgico, ma altri studi dimostrano una assoluta equivalenza dei due agenti. Entrambi hanno un eccellente profilo di sicurezza con pochi effetti collaterali, e l’ibuprofene può essere utilizzato anche nei bambini con asma lieve-moderato.

 

L’obiettivo primario dello studio di Sheperd e Aickin è quello di determinare se l’ibuprofene assicuri una migliore analgesia rispetto al paracetamolo in quei pazienti pediatrici dimessi da un dipartimento d’emergenza (DE) con diagnosi di frattura acuta di un arto, attraverso informazioni ottenute direttamente dal bambino tramite l’utilizzo della scala di autovalutazione del dolore “FACES”, una scala lineare basata su 6 faccine a ciascuna delle quali corrisponde un valore numerico.

 

Lo studio prospettico, randomizzato e controllato, è stato condotto nel DE dello Starhip Hospital di Auckland (NZ), su 94 bambini di età compresa tra 5-14 anni, con frattura traumatica a carico di omero distale, radio, ulna, tibia e perone, e che fossero comunque in condizioni cliniche tali da poter essere dimessi direttamente dal DE. Sono stati prescritti in maniera randomizzata paracetamolo 15 mg/kg/dose ogni 4 ore o ibuprofene 10 mg/kg/dose ogni 8 ore. Non sono state evidenziate differenze significative tra il gruppo del paracetamolo e quello dell’ibuprofene, né in termini di controllo del dolore né in relazione  agli effetti collaterali.

 

In conclusione, questo studio mostra che nella popolazione pediatrica non ospedalizzata l’ibuprofene non procura una analgesia migliore rispetto al paracetamolo, e che il dolore che fa seguito ad una frattura acuta può essere controllato da una semplice terapia analgesica orale ad intervalli regolari. La somministrazione ad intervalli regolari è preferibile rispetto a quella al bisogno, per evitare che il bambino sia costretto a sperimentare il dolore prima di ricevere il trattamento. L’unico vantaggio della somministrazione dell’ibuprofene sembra essere legato al suo più conveniente regime di dosaggio (3 v/die vs 5-6 v/die).

 

Valeria Tromba, Dirigente medico UOC di Pediatria d'Urgenza e Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico Umberto I, Roma, commenta: Michael Shepherd and Richard Aickin. Paracetamol versus ibuprofen: A randomized controlled trial of outpatient analgesia efficacy for paediatric acute limb fracture. Emergency Medicine Australasia (2009) 21, 484–490

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