112, 113, 115, 117, 118…. L’”EMERGENZA” DEI NUMERI! di Gianfrancesco ALBERTO, MD - Medicina d’Urgenza DEA Mauriziano, Torino
Scenario BLS: “Signore … signore … il paziente non risponde! Tu, chiama il 118 e cerca un Defibrillatore (DAE), io inizio l’ABC…”
Compongo agitato il numero 118 e una voce mi risponde: “det valgte nummer eksisterer ikke” che in danese vuol dire: “il numero selezionato non esiste” … e adesso?
Per fortuna si avvicina un signore danese che mi chiede (in inglese!) cosa sta succedendo. Gli chiedo di darmi il numero di emergenza sanitaria nel suo paese. Mi risponde: 112!
Compongo in fretta il numero, parlo in inglese con l’operatore che mi chiede la natura del problema (ordine pubblico, incendio o sanitaria), subito dopo mi assicura l’invio di un mezzo di soccorso in 5 minuti e mi comunica, visto che sono addestrato all’utilizzo, che a 50 metri di distanza si trova un DAE senza che io gli abbia dovuto spiegare dove mi trovo.
È così che scopro che in Danimarca esiste un numero unico per le emergenze, che gli operatori rispondono anche in inglese e riescono a localizzarmi rapidamente e con efficienza.
Certo sarebbe bello che anche in Italia, o meglio in Europa. Pensa che bello se ci fosse un numero unico per le emergenze! In fondo, come medico d’emergenza urgenza questo sarebbe estremamente utile. Quante volte mi è capitato di fare corsi di primo soccorso a “laici” che di mestiere fanno il camionista o spesso viaggiano per lavoro. E quanti di noi ormai utilizzano i rari week end liberi dal lavoro per visitare una città europea approfittando delle compagnie aeree low-cost senza poi conoscere il numero di emergenza sanitaria del paese ove si recano.
Così, un anno fa, spinto dalla curiosità e dalle domande dei partecipanti ai miei corsi, ho fatto una scoperta stupefacente:
il numero unico europeo dell’emergenza esiste, è il 112!
Ma in Italia il 112 è il numero per chiamare i carabinieri?!? Si, certo, ma già da ora i carabinieri smistano la chiamata alle altre centrali operative (115, 118 ad esempio).
Lo sapevate che:
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Dai risultati del sondaggio effettuato sul sito solo il 16% di noi sa dell’esistenza del 112, mentre per il 43,8% il progetto esiste ma non è ancora attivo e per il 28% il numero semplicemente non c’è.
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Quanti italiani conoscono l’esistenza del numero unico europeo dell’emergenza? Meno del 10%! E quanti europei? In media il 25%.
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La decisione di istituire questo numero per tutta Europa è del luglio 1991! Quasi 19 anni!
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Esiste la giornata europea dell’emergenza, l’11/2 di ogni anno?
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L’Italia è stata “cazziata” più volte dall’Unione Europea per la mancata piena attuazione delle Direttiva?
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Che il nostro cellulare all’estero dovrebbe (dico dovrebbe perché poi…) reindirizzare la chiamata verso il 112 se ci troviamo negli altri paese dell’unione?
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Che gli operatori del 112 dovrebbero conoscere, oltre alla lingua del paese, almeno l’inglese?
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Che i sistemi di emergenza dovrebbero localizzare il chiamante con una buona approssimazione?
Naturalmente non tutto funziona perfettamente in tutti i paesi, ma il sistema esiste e sostanzialmente è operativo in tutti i paesi dell’unione europea ed in Norvegia e Islanda.
Per saperne di più: digitate 112 sul motore di ricerca google oppure vistate il sito www.eena.it
Io e quelli del sito MedEmIt lanciamo un appello a tutti gli operatori del settore del’emergenza e alle nostre Società scientifiche: Diffondiamo la conoscenza del numero unico europeo 112!
Gianfrancesco Alberto, Dirigente medico Medicina d’Urgenza DEA Mauriziano, Torino, Istruttore IRC BLS-D ha commentato:
(Dedicated to the Wise-Man R.SJV)

"I am working hard, I am carefully preparing my next error" - "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore"
Bertolt Brecht
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